“La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali” (Colossesi 3:16).

“Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così” (Atti 17:11).

 

Cari fratelli, care sorelle,

Nel corso dello studio biblico di mercoledì scorso sono state fatte alcune domande intorno alla parabola del seminatore, riportata da tutti e tre i vangeli sinottici in Matteo 13:1-23; Marco 4:1-20: e Luca 8:4-15. Al tempo di Gesù il seminatore spargeva il seme gettandolo sul terreno con la mano e in questo modo parte del seme poteva cadere su un terreno improduttivo. Gesù stesso spiega che il seme è la Parola di Dio e i 4 tipi di terreno su cui il seme può cadere è determinato dal modo in cui la Parola viene ricevuta: lungo la strada; su suolo roccioso; fra le spine; e nella buona terra (Marco 4.14-20).

La domanda quindi è: come si fa a rendere produttivo il terreno e come portare molto frutto? La risposta la dà Gesù stesso in Giovanni 15:4-10: “Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.  Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore”.

Mentre ascoltavo lo studio non ho potuto fare a meno di pensare all’enorme importanza della Parola di Dio nella nostra vita. Il nostro livello spirituale dipende dal posto che la Bibbia occupa nel nostro cuore e mi sono venuti alla mente diversi passi biblici: “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (Osea 4:6). “Ma Gesù rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio” (Matteo 22:29).

Vi sono molti riferimenti biblici sul valore della Parola di Dio: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia” (2 Timoteo 3:16), “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore (Ebrei 4:12).

Spesso parliamo di volere il risveglio, ma non potrà esserci alcun risveglio finché non torniamo ad osservare la Parola di Dio. Il risveglio al tempo di Giosia fu causato dalla lettura del libro della legge. Il re Giosia quando udì le parole della legge si stracciò le vesti e disse ai suoi servi: “Andate a consultare il Signore per me e per ciò che rimane d’Israele e di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché grande è l’ira del Signore che si è riversata su di noi, perché i nostri padri non hanno messo in pratica tutto quello che è scritto in questo libro” (2 Cronache 34;19-21),

Dio aveva ordinato a Mosè: “Questi comandamenti che oggi ti dò ti staranno nel cuore” (Deuteronomio 6:6). Il Salmo 119:11 afferma: “Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te”. Gesù ha potuto neutralizzare le tentazioni di Satana nel deserto citando la parola di Dio con “Sta scritto”.

Geremia dichiarava: “Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, SIGNORE, Dio degli eserciti” (Geremia 15:16).

Quale è il nostro tipo di terreno?

Giuseppe Piccolo

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