Pensiero di Agosto
Versetti del mese:
“Il SIGNORE ha visto, e gli è dispiaciuto che non vi sia più rettitudine; ha visto che non c’era più un uomo e si è stupito che nessuno intervenisse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto, la sua giustizia lo ha sorretto» (Isaia 59:15,16).
“Io ho cercato fra loro qualcuno che riparasse il muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo distruggessi; ma non l’ho trovato” (Ezechiele 22:30).
Cari fratelli, care sorelle,
In questi giorni mi è capitato di leggere delle prodezze di Otniel, che fu il primo dei 13 giudici elencati nel libro dei Giudici. Caleb era stato uno dei 12 esploratori che insieme a Giosuè aveva fatto a Mosè una relazione positiva per la conquista di Canaan e per questo Dio gli aveva fatto questa promessa: “Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, quelli che mi hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà. Ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà” (Numeri 14:22-24). Leggiamo in Giudici 1:12-13 che questa promessa si realizzò: “Caleb disse: «A chi batterà Chiriat-Sefer e la prenderà, io darò in moglie mia figlia Acsa». La prese Otniel, figlio di Chenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie sua figlia Acsa”.
Leggiamo ancora in Giudici 2:7-8: “Il popolo servì il SIGNORE durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, che avevano visto tutte le grandi opere che il SIGNORE aveva fatte in favore d’Israele. Poi Giosuè, figlio di Nun e servo del SIGNORE, morì all’età di centodieci anni”. E ancora dai versetti 11 a 22: “I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE e servirono gli idoli di Baal; abbandonarono il SIGNORE, il Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto, e andarono dietro ad altri dèi… L’ira del SIGNORE si accese contro Israele ed egli li diede in mano ai predoni, che li spogliarono… Il SIGNORE allora fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro… Quando il SIGNORE suscitava loro dei giudici, il SIGNORE era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; poiché il SIGNORE aveva compassione dei loro gemiti a causa di quelli che li opprimevano e angariavano. Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri».
“I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE… Perciò l’ira del SIGNORE si accese contro Israele ed egli li diede nelle mani di Cusan-Risataim, re di Mesopotamia; e i figli d’Israele furono servi di Cusan-Risataim per otto anni. Poi i figli d’Israele gridarono al SIGNORE e il SIGNORE fece sorgere per loro un liberatore: Otniel, figlio di Chenaz, fratello minore di Caleb; ed egli li liberò. Lo Spirito del SIGNORE venne su di lui ed egli fu giudice d’Israele; uscì a combattere e il SIGNORE gli diede nelle mani Cusan-Risataim, re di Mesopotamia; e la sua mano fu potente contro Cusan-Risataim. Il paese ebbe pace per quarant’anni; poi Otniel, figlio di Chenaz, morì” (Giudici 3:7).
L’attuale condizione spirituale dei nostri tempi mi ha fatto pensare al periodo descritto nel libro dei Giudici: “In quel tempo, non c’era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio” (Giudici 17:6; 21:25).
Dio cerca ancora oggi uomini e donne che riparino il muro e stiano sulla breccia in favore del paese: “Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto” (Isaia 59:-2). “Sulle tue mura, Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle; non taceranno mai, né giorno né notte. Voi che destate il ricordo del SIGNORE, non abbiate riposo” (Isaia 62:6).
-Giusepppe Piccolo