Pensiero del mese di Maggio

Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi” (Giacomo 5:17).

“Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa… Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Luca 11:9-13).

Cari fratelli, care sorelle,
Il profeta Elia è stato uno dei più famosi e drammatici profeti d’Israele. Visse in un periodo in cui regnava Acab, il più malvagio dei re d’Israele. Aveva sposato Izebel, una donna pagana di Sidone, classificata come la più malvagia donna della Bibbia, tanto che il suo nome è usato come un esempio di persone che rigettano totalmente Dio (Apocalisse 2:20,21). Ecco quello che dice 1 Re 21:25 di Acab e di Izebel: “In verità non c’è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del Signore, perché era istigato da sua moglie Izebel”. Molte donne pagane si erano sposate in Israele senza riconoscere l’Iddio che i loro mariti adoravano, e portavano la loro religione. Ma nessuna fu così determinata come Izebel a far adorare a tutto Israele i suoi dèi. Promosse e finanziò l’adorazione di Baal, considerato come il dio della pioggia e del raccolto, e nominò 850 profeti pagani che erano sotto il suo controllo.
Il profeta Elia piombò nella corte di Acab e di Izebel e diede loro le ultime previsioni del tempo: “Come’è vero che vive il Signore, Dio d’Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola” (1 Re 17:1). Elia svolse da solo il suo ministero al servizio del Signore con una consacrazione totale. L’apostolo Giacomo lo presenta come un uomo potente in preghiera, anche se sottoposto alle nostre stesse passioni: aveva le nostre stesse debolezze e cedette allo scoraggiamento davanti alle minacce di Izebel (1 Re 19:3-4).
Ma il capitolo 17 di 1 Re ci presenta un uomo che ubbidisce agli ordini di Dio e che confida nella Sua provvidenza; “La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: “Parti di qua, va’ verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare”. “Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente” (1 Re 17:2-6). Due metodi usati da Dio: uno naturale, il torrente: l’altro soprannaturale, i corvi. Dio ha sempre i Suoi metodi per prendersi cura dei Suoi servi.
Più tardi, dopo che la siccità stava producendo i suoi effetti e il torrente si era prosciugato, Dio ordinò a Elia di recarsi a Sarepta dei Sidoni, in Fenicia, dove una vedova e suo figlio lo avrebbero nutrito e dove avrebbe trovato un alloggio: “Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: “Àlzati, va’ ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare” (1 Re 17:7-9). Elia ubbidì e Dio compì il miracolo. “Elia le disse: “Non temere; va’ e fa’ come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. Infatti così dice il SIGNORE, Dio d’Israele: “La farina nel vaso non si esaurirà e l’olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra””. Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. La farina nel vaso non si esaurì, e l’olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca d’Elia” (1 Re 17:13-16). Elia compì molti miracoli, quali riportare alla vita il bambino della vedova (1 Re 17:22), consumare degli uomini col fuoco (2 Re 1:10) e dividere le acque del Giordano (2 Re 2:8). Egli ci fornisce molte lezioni sulla preghiera: c’è molto sulla preghiera che non conosciamo. Egli sfida ogni individuo e ogni chiesa a pregare di più, perché la preghiera è il collegamento vitale che i cristiani hanno col loro Dio. Ogni figlio di Dio dovrebbe usare questa opportunità come fece Elia per l’onore e la gloria di Dio, per il proprio sviluppo spirituale e per il bene della società.
Signore, insegnaci a pregare!

Giuseppe Piccolo

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